Si rivolge alle forze dell’ordine: “Alla Digos sono già con noi, alla Dia sono già con noi, i carabinieri sono con noi. Facciamo un appello: non date più la scorta a questa gente”. Poi risponde a Renzi che da Forlì lo attaccava per la solidarietà a chi ha fischiato l’inno: “Io non mi stupisco quando allo stadio fischiano l’inno di Mameli. Fratelli d’Italia, dice. Ma fratelli di chi? Dei piduisti, dei massoni, della camorra? Chiediamoci perché si fischia un inno. Io invece inorridisco quando il presidente della Repubblica riceve al Quirinale un condannato in via definitiva”. Non manca l’attacco a Schulz: “E’ arrivato qui e la prima cosa che ha detto è stata che sono come Stalin. I tedeschi dovrebbero ringraziare Stalin perché se non vinceva Stalin, Schulz sarebbe stato in Parlamento con la svastica. Vedi di andare a fanculo, perché offendi me e 10 milioni di italiani. La parolaccia è sintesi e cultura”. Toni accesi anche contro la Merkel: “L’ebetino è andato a dare due linguate a quel culone tedesco della Merkel”. Parla poi alla sua gente chiedendo il miracolo: “Nelle ultime settimane”, dice Davide Bono, “siamo in crescita e nell’ultima settimana daremo un colpo di reni per vincere non solo alle europee ma anche alle regionali e quindi avere la prima regione a 5 Stelle e far vedere che siamo in grado di governare”. (fonte ilfattoquotidiano)
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Beppe Grillo in piazza Castello Torino