sabato 17 maggio 2014

Migliaia di persone a Torino per Beppe Grillo

Grillo a Torino: “Digos e carabinieri sono con noi. Stop a scorta ai politici” Intanto nell’ultimo weekend prima delle elezioni, Grillo al nord riempie piazza Castello con circa 15mila presenze secondo gli organizzatori. “Siamo in piazza per vincere e queste Europee le abbiamo già vinte. Loro lo sanno. E infatti cominciano con i dossier, ma non funzionerà. Noi vinceremo con il 100%”. Di fronte c’è il palazzo sede della Regione, quella dalle elezioni annullate e la delusione della Lega Nord guidata da Cota. Prima del leader parla Davide Bono, candidato alla competizione regionale e vecchia conoscenza in Piemonte. Attivista della prima ora, del cerchio magico prima ancora che esistessero i fedelissimi di Grillo e Casaleggio. In Regione lo conoscono, e ricordano il suo viso molto prima del cambio di look da campagna elettorale (capelli e barba in ordine per un migliore impatto comunicativo). Al suo fianco sul palco i candidati regionali e per il Parlamento europeo, ma anche Alberto Perino, leader del movimento No Tav. “Io non sono l’avversario dell’ebetino di Firenze“, grida il Grillo quando arriva il suo turno. “Io non sono Hitler, sono oltre Hitler”.

Si rivolge alle forze dell’ordine: “Alla Digos sono già con noi, alla Dia sono già con noi, i carabinieri sono con noi. Facciamo un appello: non date più la scorta a questa gente”. Poi risponde a Renzi che da Forlì lo attaccava per la solidarietà a chi ha fischiato l’inno: “Io non mi stupisco quando allo stadio fischiano l’inno di Mameli. Fratelli d’Italia, dice. Ma fratelli di chi? Dei piduisti, dei massoni, della camorra? Chiediamoci perché si fischia un inno. Io invece inorridisco quando il presidente della Repubblica riceve al Quirinale un condannato in via definitiva”. Non manca l’attacco a Schulz: “E’ arrivato qui e la prima cosa che ha detto è stata che sono come Stalin. I tedeschi dovrebbero ringraziare Stalin perché se non vinceva Stalin, Schulz sarebbe stato in Parlamento con la svastica. Vedi di andare a fanculo, perché offendi me e 10 milioni di italiani. La parolaccia è sintesi e cultura”. Toni accesi anche contro la Merkel: “L’ebetino è andato a dare due linguate a quel culone tedesco della Merkel”. Parla poi alla sua gente chiedendo il miracolo: “Nelle ultime settimane”, dice Davide Bono, “siamo in crescita e nell’ultima settimana daremo un colpo di reni per vincere non solo alle europee ma anche alle regionali e quindi avere la prima regione a 5 Stelle e far vedere che siamo in grado di governare”. (fonte ilfattoquotidiano)





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Beppe Grillo in piazza Castello Torino