martedì 15 luglio 2014

L'intervento di Paola Taverna in difesa della democrazia


Taverna: State offendendo l'intelligenza dei cittadini!
"Signor Presidente, Onorevoli colleghi, forse non è un caso che nell’aula di questo Senato, proprio in questo momento storico, siano entrati dei semplici cittadini per difendere gli interessi del popolo italiano: probabilmente sarà l'ultima volta che ne avranno, che ne avremo la possibilità. Infatti, eccoci spettatori del compimento dell'operazione architettata dal nostro premier per impadronirsi, con il beneplacito del suo compare di riforme Berlusconi, di un dominio incontrastato, levando di mezzo ogni occasione per le minoranze persino di avanzare critiche alla sua ascesa e strappando ogni possibilità di partecipazione del popolo alla vita democratica del proprio paese. Si tratta di una vera e propria macchinazione il cui completamento sta avendo luogo non a caso nel pieno della stagione estiva, quando sono spenti i riflettori dei media, la gente è già in vacanza e l'attenzione su queste raccapriccianti riforme costituzionali è praticamente nulla. Quando a settembre gli italiani torneranno dalle ferie si troveranno una Costituzione nuova di zecca, completamente stravolta, irriconoscibile, priva di qualsivoglia brandello di democrazia. Un Parlamento che non sarà più luogo dove i cittadini si sentiranno rappresentati, ma un forum di adepti del Primo ministro, di diligenti esecutori delle sue direttive. La Corte Costituzionale e' stata chiara su cosa debba fare questo Parlamento, che ricordiamolo e' stato eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale: doveva soltanto riscriverne una buona e, non appena svolto questo adempimento, rimettere al popolo la decisione su chi dovrà guidarli in futuro. E invece che cosa state facendo, colleghi della maggioranza palese (guardando la maggioranza) ed occulta (guardando FI), membri di un Parlamento formalmente illegittimo? Vi state arrogando il diritto di mettere mano alla Costituzione della nostra Repubblica stravolgendone più di un terzo. Di deturpare la forma di Stato e di Governo. Di decidere sul futuro democratico dei cittadini, in mancanza di un mandato da loro validamente conferito. Ma dove sono finiti gli urgenti provvedimenti economici che potevano porre freno all'incessante perdurare della crisi? Il disegno di legge sul lavoro, il famoso Job Act dipinto come una rivoluzione? Dov'è finito il disegno anti-corruzione? È sconvolgente essere qui dentro e vedere quanto siete bravi a non rispettare le regole che voi stessi vi siete dati. Le promesse che voi stessi avete pronunciato davanti a milioni di italiani! Dovevano intercorrere solo 30 giorni da quando il Governo ha bloccato il disegno di legge anti-corruzione per presentare il proprio, ed era il 5 giugno. Ora ditelo agli italiani se è più importante prevenire la corruzione o fare del Senato un salvacondotto per pregiudicati e rinviati a giudizio. Dietro la dieta dimagrante dell'iter legislativo si cela una depredazione spudorata di ogni briciola di democrazia su cui ancora poteva reggersi, seppur barcollante, il nostro ordinamento. Una briciola, si perché di questo si parla, resistita agli spudorati tentativi delle forze politiche di questi ultimi anni di disfarsene con provvedimenti aberranti che venivano presentati come urgenti, necessari e giusti. Se foste più onesti intellettualmente avreste almeno il coraggio di ammettere che il segreto patto del Nazareno serve solo a garantire le coalizioni, in modo tale che l’attuale Premier (Berlusconi 2.0) possa vincere le prossime elezioni e quell'altro, il suo mentore, ottenga il monopolio dell'opposizione. Insomma, ci volete fare fuori perché stiamo svelando ai cittadini i vostri luridi giochetti di palazzo, che per troppo tempo sono rimasti oscuri. Destra..Sinistra...ma chi volete prendere in giro? Le riforme di Berlusconi erano praticamente le stesse di oggi. Eppure quella volta la sinistra fece una sommossa, riuscì a strappare il referendum confermativo e bloccò tutto. Ora, invece, ci si preoccupa di approvare in fretta le riforme costituzionali con una maggioranza superiore ai due terzi per evitare il referendum. Tra l'altro la relazione dei saggi (ve li ricordate i 40 saggi? Li avevate nominati voi.. sì, proprio voi in questo Parlamento!), la relazione suggeriva di introdurre il referendum confermativo per ogni legge di revisione costituzionale, indipendentemente dalla maggioranza raggiunta. Parole al vento. Ma tanto a voi cosa importa di quello che pensano i cittadini?!! Date per scontato che siano tutti contenti: in fondo i media pendono dalle labbra di Renzi, no? Ed, invece, tutto è stato architettato per depredare questo paese della partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica. E così per proporre leggi di iniziativa popolare le firme aumentano da 50 a 250 mila; per proporre referendum abrogativo da 500 a 800 mila. Il senato, invece, ve lo eleggete voi, con buona pace dell'art.1 della Costituzione e il principio del potere sovrano del popolo che esso sancisce. Vista la vostra preparazione, non posso proprio credere nella vostra buona fede. Come non posso crederci pensando a come avete concepito l’Italicum, nel quale volete riproporre le liste bloccate e un forte premio di maggioranza per le coalizioni: palesi violazioni dello spirito della democrazia, per le quali meriterà di essere bocciato di nuovo dalla Corte Costituzionale. Tanto non è altro che il figlio del Porcellum come VOI sapete sin troppo bene! Ma la vostra smania di eliminare ogni forma di reale contrappeso per le opposizioni non si ferma qui. Infatti state rafforzando drasticamente i poteri del Governo, che sarà legato fiduciariamente soltanto alla Camera. Ma non vi sembra veramente troppo? Non credete che state offendendo oltremodo l'intelligenza dei cittadini e sfiancando la pazienza fin'ora mantenuta? Davvero pensate che si sia perso l'orgoglio e la memoria su quanto si è dovuto combattere nel nostro paese per ottenere i diritti che oggi abbiamo? Voi, mentendo, state facendo riprecipitare velocemente l'Italia in un regime autoritario. Avete detto che spaventiamo i cittadini con le parole. Ebbene, voi li state rovinando con i fatti. Un senato di nominati, né più ne meno di quanto avveniva al tempo della monarchia, anzi peggio perché almeno all’epoca li sceglieva il Re per meriti verso la patria, oggi vi scegliete da soli per meriti verso voi stessi. Però ci ammonivate quando chiamavano il Presidente della Repubblica Re Giorgio. Ed è proprio lui che sta sollecitando incalzante queste riforme, lui che proclamava il principio dei contropoteri. Contropoteri che, con questo brutto gioco, state mandando a quel paese. Un senato di sindaci e consiglieri regionali, senatori part-time in palese conflitto d'interessi. Il Senato, infatti, dovrà continuare ad occuparsi anche delle procedure di scioglimento dei Consigli regionali e di rimozione dei Presidenti delle Giunte, come dice l'art. 126 della Costituzione. Questa norma ovviamente non la volete toccare. Tanto il conflitto di interessi non è MAI un problema per voi. E a scanso di equivoci sto parlando proprio ai colleghi della sinistra! Come potete auspicare obiettivi di raccordo tra amministrazione centrale ed enti locali, nonché tra questi e l'Unione europea senza aver prima ripulito quegli enti dalla malavita e dalla corruzione? Come si può consentire che persone coinvolte in prima persona in vicende processuali di rilievo penale possano mettere mano all'assetto costituzionale del nostro paese? D'altronde, credo che nessuno in questa aula possa mettere nel dimenticatoio la barbarie posta in essere negli ultimi tempi proprio da quegli enti locali che, profittando del potenziamento dell'autonomia e dei poteri derivato dalla riforma del Titolo V, sono stati generatori dei più impressionanti scandali recenti. Soprattutto non lo dimenticano i cittadini, siatene certi! Governatori, assessori, consiglieri e sindaci che hanno sperperato a propri fini i soldi dei contribuenti avranno l’onore di sedersi tra questi scranni, in barba alla tragica crisi che si sta abbattendo proprio su quei contribuenti e sulla loro possibilità di condurre una vita dignitosa. Ma per voi quei contribuenti, anzi quei cittadini non sono altro che marionette da far gestire al burattinaio disinteressato e pregiudicato di turno. Tangenti e favoritismi, connivenza e collusione...Questa è la scenografia che la cronaca quotidiana ha posto come sfondo a questa splendida revisione costituzionale, degna erede delle altre grandi riforme costituzionali che avete fatto durante la 2 repubblica: il disastro del finto federalismo della sinistra, la devolution della destra bocciata dal referendum popolare e, ciliegina sulla torta, il pareggio di bilancio che ci sta assassinando in nome della stabilità e del rigore. Di fronte alle gravissime indecenze di cui gli enti locali sono stati protagonisti come si può pensare di potenziarne funzioni e ruoli invece di riaccentrare talune funzioni come proposto al nostro movimento? Ma il vostro orecchio è sempre sordo al buon senso. Basti pensare alla Sanità che, gestita quasi interamente dalle Regioni, è stata dimora delle maggiori inettitudini, lungaggini e saccheggi di denaro pubblico e tutto questo a danno della salute dei cittadini. In danno di quell’art. 32 che sbandierate tanto, ma che smentite ogni giorno con la vostra compiacenza davanti agli scandali di un sistema che sta collassando su sé stesso! Si giustifica questa controriforma menzionando una supposta semplificazione e una riduzione dei costi. Diciamolo, quant'è il risparmio di questa riforma. Adesso il Senato costa trenta milioni, poi ne costerà 28. Volete che vi facciamo l'applauso? Ma non si potevano ridurre i costi, come avevamo proposto, dimezzando senatori, deputati, e riducendo le loro indennità? Per giustificare la composizione del futuro Senato delle Autonomie fate riferimento ad altre democrazie europee avanzate, quali la Francia e la Germania. E allora diciamolo che, in Francia è stato di recente previsto il divieto del cumulo dei mandati, ma diciamo anche che mai negli altri ordinamenti europei, ma solo in Italia accade e può accadere che a rappresentare gli organi regionali, e quindi futuri senatori, ci siano indagati, imputati ma anche condannati. Soggetti che hanno commesso gravi delitti contro la pubblica amministrazione, contro lo Stato e quindi in definitiva contro i cittadini che si vantano di rappresentare. Noi non solo permettiamo che queste persone entrino in questo palazzo, ma consentiamo anche che si giovino di un sistema di prerogative nettamente superiore rispetto a quello di cui godevano come rappresentanti degli organi locali. Non solo. Nonostante il contrasto opposto dal nostro movimento, il governo è riuscito ad ottenere persino il via libera all'incomprensibile ripristino dell'immunità parlamentare anche per i nuovi senatori. Mentre inizialmente si diceva che essi potevano godere della sola insindacabilità, come d'altronde accade nelle rispettive sedi locali, con l'approvazione del provvedimento in esame, caldeggiato non a caso da Pd, FI e Lega, si attribuisce anche ai futuri componenti non eletti del Senato una tutela senza pari, una zona franca in cui è allettante accedere, sì da non potere subire nessuna perquisizione, intercettazione od arresto senza il preventivo assenso della Camera di appartenenza. Ciò conduce, tra l'altro, ad una ingiustificata disparità di trattamento tra sindaci e consiglieri regionali che sono senatori e altri che non lo sono. Non si comprende poi perché ci si sia affrettati a ripristinare l'immunità senza avere ancora delineato la definitiva composizione del Senato. È evidente che si sta perorando un garantismo di convenienza, che trova corrispondenza in tutte le azioni condotte da questo governo. Non a caso rivestono il ruolo di sottosegretari dell'attuale esecutivo gli indagati Barracciu, Del Basso de Caro, De Filippo e Bubbico: il nostro movimento ha proposto invano mozione di sfiducia nei loro confronti, ma eravate troppo occupati a immaginare questo splendido progetto per votarle, non è vero? Un dibattito politico quello relativo alla immunità parlamentare che molto ha scosso le coscienze dei cittadini, i quali ancora una volta non possono che sentirsi diversi, inferiori; ma che alla fine come spesso accade è stato risolto a loro danno. Questa prerogativa, anzi questo privilegio, l’immunità, in palese spregio del fondamentale principio di uguaglianza sostanziale sancito dall'art. 3 della nostra Costituzione, è divenuto negli anni - oltre che uno scudo contro ingiuste rappresaglie contro i parlamentari per le loro opinioni politiche come avevano deciso i nostri padri costituenti con l'art. 68 – è divenuto, si diceva, una roccaforte dietro cui i politici possono trincerarsi dopo aver commesso un reato. A differenza di qualunque cittadino italiano, dunque, anche i nuovi senatori che non verranno eletti dal popolo potranno dormire sonni tranquilli se avranno violato la legge. Non dovranno temere di essere intercettati, di venire perquisiti né tanto meno arrestati. Roccaforte ora quanto mai desiderata dai Consiglieri regionali, considerando che proprio in questo momento pendono inchieste su ben 17 Consigli regionali e sempre per questioni di ruberie di denaro pubblico. E ben 521 sono i consiglieri regionali indagati, quasi tutti per peculato, concussione e corruzione. Ed in questo nulla conta il colore politico, tutti da destra a sinistra da nord a sud invischiati in succulente abbuffate di massa. Ma tutto questo non fa più impressione in Italia, né l'impegno profuso da organi inquirenti e forze dell'ordine ha suscitato ravvedimento nei tanti, troppi, politici che continuano ad ingozzarsi e trastullarsi attingendo alle ns tasche. Commensali ingordi e vigliacchi che, dopo aver abbondantemente strafogato in lussi ed agii, vigliaccamente lasciano che il conto venga presentato ai cittadini. Quelli sì costretti, invece, a rinunciare sempre più spesso anche ai beni di prima necessità. Si diceva da nord a sud, l'incandidabilità non conosce regione. E' di questi giorni l'inchiesta condotta a carico dei tre sindaci del Vallo della Lucania Giordano, Pisani e Cilento, per truffa sui fondi regionali. In Lombardia c’era Roberto Formigoni, imputato per corruzione, per i fondi regionali assegnati a centri della sanità privata come la Fondazione Maugeri. In Abruzzo Ottaviano Del Turco, condannato in primo grado per il sistema della corruzione impiantato nella sanità regionale. il becero elenco che vi eviterò potrebbe durare all'infinito. Mentre all'infinito non può durare la pazienza degli italiani, italiani che troppo hanno dato e cui troppo, con questo disegno di legge, si intende togliere. Sappiamo quanto sarà difficile far comprendere all’opinione pubblica quanto sia squallido il progetto che state realmente portando avanti, in questo Parlamento italiano che ormai sempre di più perde le fattezze del tempio della democrazia per assumere le sembianze di un mercato del pesce. Sul tavolo della bancarella più importante, Matteo Renzi e Berlusconi hanno già contrattato la grazia per il noto pregiudicato. Grazia che darà il nuovo Presidente della Repubblica. Presidente già prescelto da una maggioranza bulgara, tutta appartenente allo stesso partito. Che diverrà ancora più bulgara dopo la mutilazione del Senato. Così come hanno barattato una legge elettorale che vi permetterà di scambiarvi le vesti di maggioranza e opposizione a seconda di chi, in un dato momento, abbia più urgenza di emanare leggi per il proprio tornaconto personale. E così diventa accettabile persino un Ghedini alla Corte Costituzionale, tanto Amato l'avevamo già sistemato, non è vero? Anche in questo caso la mercanzia sarà consegnata così come l’avete richiesta, non c’è da temere. L’obiettivo di tutti i vostri mercanteggiamenti comunque è chiarissimo signori: Berlusconi unica opposizione e Renzi al governo, almeno per ora, di nuovo felici e contenti delle rinnovate e perenni larghe intese in danno del popolo italiano. Ma noi faremo di tutto, dentro e fuori quest'aula, per fermare lo squallido piano che state architettando nelle vostre segrete stanze. Voi continuerete a proporre immunità, leggi truffa, progetti per trasformare il Senato in un parcheggio di pregiudicati. Per noi conta solo una cosa: che la sovranità di questa Repubblica deve appartenere ancora al popolo, come dice l’art. 1 della nostra Costituzione. E al popolo dovrà pienamente ritornare: noi non arretreremo di un passo. Noi difenderemo i suoi diritti. Noi, che non pensiamo alle prossime elezioni ma al futuro dei nostri figli!" (Fonte Paola Taverna, M5S Senato)