sabato 7 marzo 2015

PENSIONI: TRASFERIRE LA RESIDENZA IN TUNISIA PER PAGARE MENO TASSE

Trasferirsi alle Canarie o in Tunisia per pagare meno tasse sul trattamento previdenziale, sempre meglio che attendere una nuova riforma pensioni dopo i danni provocati dalla legge Fornero. Sono sempre di più i pensionati che lo fanno per affrontare la crisi con più facilità all’estero piuttosto che in Italia, e questa non è una novità. Ma quella di trasferire la sola residenza all’estero al fine di racimolare una bella pensione d’oro è invece il caso tutto siciliano che sembra stia prendendo piede tra i pensionati dell’Ars. La richiesta è arrivata a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, ormai qualche settimana fa: ottenere il pagamento della pensione in Tunisia.
Una richiesta che porta la firma di Paolo Modica de Mohac, un ex grand commis dell’Assemblea che ha a suo tempo scalato le gerarchie burocratiche del Parlamento siciliano rapidamente fino a diventare segretario generale aggiunto (un ruolo creato su misura per lui) ed essere andato in pensione a 53 anni, subito dopo la decisione da parte del consiglio di presidenza dell’Assemblea di praticare anche in Sicilia il taglio alle retribuzioni. A ottobre l’ex segretario generale aggiunto a lasciato il posto incassando una sostanziosa liquidazione e un assegno di quiescenza che sarebbe superiore ai 12mila euro netti al mese. Subito dopo, per pagare meno tasse sull’assegno di quiescenza, l’ex grand commis del Parlamento siciliano ha deciso di trasferire la propria residenza in Tunisia e ha chiesto all’amministrazione di erogargli nel paese africano l’intero ammontare della pensione, ovviamente al lordo delle trattenute. L’amministrazione ha inoltrato un interpello all’Agenzia delle entrate che però non ha ancora risposto. fra i beneficiari di stipendi, indennità, vitalizi o pensioni dell’Assemblea regionale, sono già altri i pensionati che vogliono seguire l’ esempio di Modica e Cubiotti. Anche per questa ragione i burocrati dell’ Assemblea hanno deciso di chiedere un parere dirimente agli organismi centrali dello Stato. Gli uffici dell’Ars hanno spiegato di avere chiesto il parere al Fisco per “la complessità della materia”, che per quanto riguarda la Tunisia è regolata da una apposita convenzione con l’Italia... legge l'articolo intero di Effemeride.it